Quando fu annunciato che la Sony voleva reboottare la trilogia di Spider-man
di Sam Raimi non capii che senso avesse farlo dopo appena 5 anni dall’uscita
dell’ultimo capitolo. Nonostante il terzo film sia stato molto criticato dal
pubblico, i fan (me compreso) avevano apprezzato molto il lavoro svolto sul
supereroe ragnesco. Poi si scoprì che i diritti sul personaggio, fino a quel
momento in mano alla Sony, stavano per scadere: l’unico motivo dunque erano i money. Ciò non vuol dire che non potesse uscirne comunque un buon film, sia
chiaro, ma con una premessa del genere di solito le pellicole vengono girate in fretta
e furia con risultati deludenti.
Fino a quel momento si sapeva che il film doveva essere tratto dalla serie Ultimate del fumetto, che l’unico Villain del film era Lizard, che il regista era Marc Webb, che era presente Gwen Stacy interpretata dalla
semprepiùgnocca Emma Stone, e che l’interprete dell’arrampicamuri sarebbe
stato Andrew Garfield.
Non apprezzando particolarmente l’attore protagonista, per me fisicamente inadatto al ruolo del secchione sfigato, arrivò la prima immagine e non migliorò le cose: il costume era orrendo. Dopo l’ennesimo colpo duro al mio senso del gusto decisi di non andarlo a vedere al cinema, ma da Marvel-fan quale sono, mi sentivo in colpa a giudicare male un film senza nemmeno vederlo. Quindi, facendo una boccata di coraggio, decisi di scaricarlo…
Non l’avessi mai fatto…
Ecco la descrizione del film dal mio punto di vista:
Il film inizia con un flashback sull’infanzia di Peter Parker: il padre Richard, scienziato (come nella versione Ultimate), trovando il suo studio messo a soqquadro, prende una cartella e con moglie e figlio scappa dagli zii, a cui lascia in custodia il piccolo Peter. Qui vediamo finalmente per la prima volta Ben e May Parker (sembra quasi si portino 20 anni di età tra loro, e zia May è mora… vabbè…).
C’è subito un salto temporale di almeno 10 anni, in cui ci viene presentato il nostro adolescente Peter con la classica presentazione che ci si aspetta da un secchione: alto, bello, vestito alla moda, ovviamente senza occhiali che va in giro con lo skate, fa le foto alle vertiginose minigonne di Gwen Stacy in modalità stalker e difende i deboli dai bulli come Flash Thompson.
Se volevano descriverci Peter non potevano farlo in modo peggiore; infatti, quando Flash lo pesta per aver difeso lo sfigato di turno, ho gioito non poco.
Interviene Gwen per difendere il nostro eroe, che con poche parole trasforma il faigo Flash nel suo personale Chihuahua. Gwen in classe dice a Peter che ha notatola sua figuradimme il generoso gesto
del giovane e gli consiglia di farsi visitare da un medico, cosa che io ho
consigliato agli sceneggiatori.
Peter torna a casa e gli zii dell’arrampicamuri sembrano non siano invecchiati di un giorno dal precedente flashback (e se ve lo state chiedendo: sì, zia May è ancora mora). Ok, magari sono piccolezze da un fan troppo pignolo che ha sempre visto la zia di Peter come una dolce vecchietta dai capelli bianchi, quindi andiamo avanti.
Peter trova la vecchia cartella del padre e scopre che lavorava con il dottor Curt Connors. Decide quindi di andare a trovare quest’ultimo alla Oscorp, si dirige verso la reception e finge di essere uno studente dello stage prendendosi il primo badge che trova, quello di un ragazzo dalle chiare origini ispaniche. Nessuno gli chiede un documento di identità o altro, infatti poco dopo arriva il ragazzo ispanico, che viene preso per pazzo e viene buttato fuori dalla sicurezza (questo fa capire quale alto livello di sicurezza si trovi nei laboratori Oscorp).
Qui nota che l’assistente del dottor Connors è Gwen Stacy, cosa che ci fa capire che il suo personaggio viene preso dalla serie classica di Spider-man e non dalla serie Ultimate in cui era la classica ragazza ribelle figlia di un capitano della polizia.
Peter viene notato da Connors e Gwen, riconoscendolo, cerca di reggergli il gioco e gli dice di seguire il gruppo e non creargli problemi. Essendo un ragazzo ubbidiente che tiene molto a quello che Gwen pensa di lui, la prima cosa che fa è svignarsela per infiltrarsi nelle stanze segrete della Oscorp. Peter apre una porta segreta con un codice di sicurezza più intuitivo dello sblocco dei cellulari con sistema operativo Android, si ritrova in un laboratorio completamente automatizzato dove la mano d’opera umana è un optional quanto la sicurezza, si dirige verso una stanza con dei pannelli in cui ragni geneticamente modificati tessono le loro ragnatele, e lui, geniale come al solito, ci entra dentro, tocca qualcosa, fa il suo solito danno e gli piovono addosso secchiate di ragni che nemmeno ci si stesse facendo la doccia.
Il genio torna da Gwen che, incazzata come una iena, si riprende il badge e lo mandaaffangulo fuori. In quell’istante Peter viene morso
da un ragno che gli si era infilato sotto la camicia, e se vi aspettate che il
ragno lo morda sulla mano come in praticamente tutti i fumetti su Spidey, vi
sbagliate di grosso: il ragno lo morde dietro al collo. Ok, magari anche questa
è una piccolezza da fan del fumetto, quindi andiamo avanti…
Peter non risente minimamente del morso del ragno, e perché dovrebbe? Ha semplicemente cambiato il suo DNA donandogli poteri straordinari e cambiando completamente il suo corpo. Perché dovrebbe sentirsi male? Non uno svenimento, un giramento di testa, un po' di influenza, niente. Nemmeno un’unghia incarnita. Si fa un bel sonnellino in metro e... TA-DAAAN! Si risveglia con tutti i suoi poteri di ragno perfettamente sviluppati!
Tornato a casa, gli zii lo cazziano per essere tornato di sera: quale adolescente esce di casa e torna di sera? Qui prendiamo atto di un altro dei poteri dello stupefacente spidey,il suo senso di ragno la sua
straordinaria abilità di prendere le mosche al volo.
ATTENZIONE: se siete fan del fumetto e speravate davvero di trovare il senso di ragno in questo film sappiate che rimarrete delusi. Ogni tanto si sente un fastidiosissimo fischio che sembra ci voglia far capire che Spider-man stia prevedendo un qualche colpo dagli avversari, ma come vedremo nel corso del film spesso Peter verrà colpito da proiettili e nemici, il che fa capire che è praticamente indifeso e non può far affidamento al suo senso di ragno, ma solo alla sua super-agilità. Ma se una mosca si azzarda a passarvi a fianco potete star certi che il vostro amichevole Spider-man di quartiere non se ne starà in disparte ma correrà in vostro soccorso.
Si ritrova in camera sua e qui il regista ci fa capire che ha più iper-sensi lui che Wolverine e Daredevil messi insieme. Per non dare dell’occhio si mette a fare i compiti. Sul tetto.
Decide di andare a casa di Connors e gli rivela di essere il figlio di Richard Parker, suo vecchio amico. Qui parlano di alcuni esperimenti di rigenerazione cellulare. Connors è a corto di idee oramai e Peter, da vecchio furbone, gli presenta una formula che aveva trovato nella cartella del padre.
“O Pe’ ma come hai fatto ad arrivarci? Sono 15 anni che ci lavoro su e non mi era mai venuta in mente!”
“Eh sai Dottò, l’ho usata in The social network, vedi se ti va bene pure per farti ricresce il moncherino.”
Peter va a scuola, si dirige in palestra dove trova Flash e decide di vendicarsi di lui sfidandolo a pallacanestro e inizia a fare lo sbruffone. Flash è quasi terrorizzato da Peter, il che è ridicolo visto che fino al giorno prima lo usava come straccio per pulire il corridoio. Così alla fine il genio incompreso, sempre per non dare dell’occhio, fa un salto di 12 metri e distrugge il canestro.
La scuola chiama lo zio Ben che gli fa un cazziatone sulla vendetta. Nel frattempo arriva Gwen e i due si mettono a parlare, più o meno il dialogo è questo:
“Cioè mi chiedevo no cioè si se ti va no si cioè potremmo no cioè si ma anche altro ce se non proprio cioè si, capito?”
“Si! Quando vuoi!”
Ce… nemmeno in Amore 14 ho sentito dialoghi più idioti, ma comunque lei è già innamorata persa, chi non ama i rincojoniti?
Dopodiché c’è una serie di scene inutilissime per illustrare i poteri di Peter, con lo skate.
Peter va nel laboratorio di Connors come suo assistente e dopo circa 8 secondi è già un genio della genetica migliore del suo maestro che ci lavora da una vita. Torna tardi a casa e lo zioscassapalle lo cazzia nuovamente, trasformando la più famosa
frase dei fumetti di Spider-man in una semi-supercazzola degna del miglior Ugo
Tognazzi; infuriato, Peter scappa e, sempre per non dare dell’occhio, sfonda la
porta.
Ben va alla ricerca di Peppe che nel frattempo assiste immobile ad una rapina in un minimarket, guadagnandoci anche del latte. Il ladro scappa e scontrandosi con una persona finisce a terra (tutti atleti in sto film), gli scivola la pistola che finisce tra lui e lo zio Ben; i due si buttano sull’arma (chissà poi perché, Ben ci finiva la collezione con quella?) e fanno partire un colpo che uccide lo zio mentre il rapinatore scappa e Peppe scoppia a piangere sul corpo di suo zio.
“Zio ma, mi chiedevo, se prima di morire, non dovresti dire una frase famosa che si rivelerà quella che poi mi farà diventare uno dei più grandi supereroi di sempre, no eh?”
“Si o Pe’… Volevo dirti che… Che… La fasta e rigorosamente all’uofo se non è dentro la cripta.”
“Eh?”
“Sto ç@$§&!”
e muore.
Fino a quel momento si sapeva che il film doveva essere tratto dalla serie Ultimate del fumetto, che l’unico Villain del film era Lizard, che il regista era Marc Webb, che era presente Gwen Stacy interpretata da
Non apprezzando particolarmente l’attore protagonista, per me fisicamente inadatto al ruolo del secchione sfigato, arrivò la prima immagine e non migliorò le cose: il costume era orrendo. Dopo l’ennesimo colpo duro al mio senso del gusto decisi di non andarlo a vedere al cinema, ma da Marvel-fan quale sono, mi sentivo in colpa a giudicare male un film senza nemmeno vederlo. Quindi, facendo una boccata di coraggio, decisi di scaricarlo…
Non l’avessi mai fatto…
Ecco la descrizione del film dal mio punto di vista:
Il film inizia con un flashback sull’infanzia di Peter Parker: il padre Richard, scienziato (come nella versione Ultimate), trovando il suo studio messo a soqquadro, prende una cartella e con moglie e figlio scappa dagli zii, a cui lascia in custodia il piccolo Peter. Qui vediamo finalmente per la prima volta Ben e May Parker (sembra quasi si portino 20 anni di età tra loro, e zia May è mora… vabbè…).
C’è subito un salto temporale di almeno 10 anni, in cui ci viene presentato il nostro adolescente Peter con la classica presentazione che ci si aspetta da un secchione: alto, bello, vestito alla moda, ovviamente senza occhiali che va in giro con lo skate, fa le foto alle vertiginose minigonne di Gwen Stacy in modalità stalker e difende i deboli dai bulli come Flash Thompson.
Se volevano descriverci Peter non potevano farlo in modo peggiore; infatti, quando Flash lo pesta per aver difeso lo sfigato di turno, ho gioito non poco.
Interviene Gwen per difendere il nostro eroe, che con poche parole trasforma il faigo Flash nel suo personale Chihuahua. Gwen in classe dice a Peter che ha notato
Peter torna a casa e gli zii dell’arrampicamuri sembrano non siano invecchiati di un giorno dal precedente flashback (e se ve lo state chiedendo: sì, zia May è ancora mora). Ok, magari sono piccolezze da un fan troppo pignolo che ha sempre visto la zia di Peter come una dolce vecchietta dai capelli bianchi, quindi andiamo avanti.
Peter trova la vecchia cartella del padre e scopre che lavorava con il dottor Curt Connors. Decide quindi di andare a trovare quest’ultimo alla Oscorp, si dirige verso la reception e finge di essere uno studente dello stage prendendosi il primo badge che trova, quello di un ragazzo dalle chiare origini ispaniche. Nessuno gli chiede un documento di identità o altro, infatti poco dopo arriva il ragazzo ispanico, che viene preso per pazzo e viene buttato fuori dalla sicurezza (questo fa capire quale alto livello di sicurezza si trovi nei laboratori Oscorp).
Qui nota che l’assistente del dottor Connors è Gwen Stacy, cosa che ci fa capire che il suo personaggio viene preso dalla serie classica di Spider-man e non dalla serie Ultimate in cui era la classica ragazza ribelle figlia di un capitano della polizia.
Peter viene notato da Connors e Gwen, riconoscendolo, cerca di reggergli il gioco e gli dice di seguire il gruppo e non creargli problemi. Essendo un ragazzo ubbidiente che tiene molto a quello che Gwen pensa di lui, la prima cosa che fa è svignarsela per infiltrarsi nelle stanze segrete della Oscorp. Peter apre una porta segreta con un codice di sicurezza più intuitivo dello sblocco dei cellulari con sistema operativo Android, si ritrova in un laboratorio completamente automatizzato dove la mano d’opera umana è un optional quanto la sicurezza, si dirige verso una stanza con dei pannelli in cui ragni geneticamente modificati tessono le loro ragnatele, e lui, geniale come al solito, ci entra dentro, tocca qualcosa, fa il suo solito danno e gli piovono addosso secchiate di ragni che nemmeno ci si stesse facendo la doccia.
Il genio torna da Gwen che, incazzata come una iena, si riprende il badge e lo manda
Peter non risente minimamente del morso del ragno, e perché dovrebbe? Ha semplicemente cambiato il suo DNA donandogli poteri straordinari e cambiando completamente il suo corpo. Perché dovrebbe sentirsi male? Non uno svenimento, un giramento di testa, un po' di influenza, niente. Nemmeno un’unghia incarnita. Si fa un bel sonnellino in metro e... TA-DAAAN! Si risveglia con tutti i suoi poteri di ragno perfettamente sviluppati!
Tornato a casa, gli zii lo cazziano per essere tornato di sera: quale adolescente esce di casa e torna di sera? Qui prendiamo atto di un altro dei poteri dello stupefacente spidey,
ATTENZIONE: se siete fan del fumetto e speravate davvero di trovare il senso di ragno in questo film sappiate che rimarrete delusi. Ogni tanto si sente un fastidiosissimo fischio che sembra ci voglia far capire che Spider-man stia prevedendo un qualche colpo dagli avversari, ma come vedremo nel corso del film spesso Peter verrà colpito da proiettili e nemici, il che fa capire che è praticamente indifeso e non può far affidamento al suo senso di ragno, ma solo alla sua super-agilità. Ma se una mosca si azzarda a passarvi a fianco potete star certi che il vostro amichevole Spider-man di quartiere non se ne starà in disparte ma correrà in vostro soccorso.
Si ritrova in camera sua e qui il regista ci fa capire che ha più iper-sensi lui che Wolverine e Daredevil messi insieme. Per non dare dell’occhio si mette a fare i compiti. Sul tetto.
Decide di andare a casa di Connors e gli rivela di essere il figlio di Richard Parker, suo vecchio amico. Qui parlano di alcuni esperimenti di rigenerazione cellulare. Connors è a corto di idee oramai e Peter, da vecchio furbone, gli presenta una formula che aveva trovato nella cartella del padre.
“O Pe’ ma come hai fatto ad arrivarci? Sono 15 anni che ci lavoro su e non mi era mai venuta in mente!”
“Eh sai Dottò, l’ho usata in The social network, vedi se ti va bene pure per farti ricresce il moncherino.”
Peter va a scuola, si dirige in palestra dove trova Flash e decide di vendicarsi di lui sfidandolo a pallacanestro e inizia a fare lo sbruffone. Flash è quasi terrorizzato da Peter, il che è ridicolo visto che fino al giorno prima lo usava come straccio per pulire il corridoio. Così alla fine il genio incompreso, sempre per non dare dell’occhio, fa un salto di 12 metri e distrugge il canestro.
La scuola chiama lo zio Ben che gli fa un cazziatone sulla vendetta. Nel frattempo arriva Gwen e i due si mettono a parlare, più o meno il dialogo è questo:
“Cioè mi chiedevo no cioè si se ti va no si cioè potremmo no cioè si ma anche altro ce se non proprio cioè si, capito?”
“Si! Quando vuoi!”
Ce… nemmeno in Amore 14 ho sentito dialoghi più idioti, ma comunque lei è già innamorata persa, chi non ama i rincojoniti?
Dopodiché c’è una serie di scene inutilissime per illustrare i poteri di Peter, con lo skate.
Peter va nel laboratorio di Connors come suo assistente e dopo circa 8 secondi è già un genio della genetica migliore del suo maestro che ci lavora da una vita. Torna tardi a casa e lo zio
Ben va alla ricerca di Peppe che nel frattempo assiste immobile ad una rapina in un minimarket, guadagnandoci anche del latte. Il ladro scappa e scontrandosi con una persona finisce a terra (tutti atleti in sto film), gli scivola la pistola che finisce tra lui e lo zio Ben; i due si buttano sull’arma (chissà poi perché, Ben ci finiva la collezione con quella?) e fanno partire un colpo che uccide lo zio mentre il rapinatore scappa e Peppe scoppia a piangere sul corpo di suo zio.
“Zio ma, mi chiedevo, se prima di morire, non dovresti dire una frase famosa che si rivelerà quella che poi mi farà diventare uno dei più grandi supereroi di sempre, no eh?”
“Si o Pe’… Volevo dirti che… Che… La fasta e rigorosamente all’uofo se non è dentro la cripta.”
“Eh?”
“Sto ç@$§&!”
e muore.
La polizia parla alla zia May e rivela a lei e al suo
geniale nipote che l’assassino ha un tatuaggio a stella sul polso. Questo fa
capire al povero Peter che è lo stesso ladro del minimarket che gli ha regalato
il latte.
Il giorno dopo va a scuola e Flash, che non è mai stato così gentile con Peter in vita sua, dice a quest’ultimo che vuole parlargli. Peter geniale come sempre lo prende, lo alza di un metro da terra e lo appiccica al muro, sempre per non dare dell'occhio.
La sera stessa Peter ripensa a suo zio, il quale l’ultima cosa che gli aveva detto era stata proprio di non sentirsi in diritto di vendicarsi solo perché gli era stato fatto un torto, così decide di vendicarsi di suo zio andando alla ricerca dell’assassino e picchiando tutti i tizi di New York che somigliassero anche lontanamente all’assassino di suo zio Ben. Roba che magari uno stava comprando due etti di prosciutto, arriva un tizio vestito da ragno, lo riempie di botte e solo DOPO averlo fatto gli controlla il polso per vedere se ha la stella tatuata.
Il giorno dopo va a scuola e Flash, che non è mai stato così gentile con Peter in vita sua, dice a quest’ultimo che vuole parlargli. Peter geniale come sempre lo prende, lo alza di un metro da terra e lo appiccica al muro, sempre per non dare dell'occhio.
La sera stessa Peter ripensa a suo zio, il quale l’ultima cosa che gli aveva detto era stata proprio di non sentirsi in diritto di vendicarsi solo perché gli era stato fatto un torto, così decide di vendicarsi di suo zio andando alla ricerca dell’assassino e picchiando tutti i tizi di New York che somigliassero anche lontanamente all’assassino di suo zio Ben. Roba che magari uno stava comprando due etti di prosciutto, arriva un tizio vestito da ragno, lo riempie di botte e solo DOPO averlo fatto gli controlla il polso per vedere se ha la stella tatuata.
Ora piccola nota:
nei fumetti l’uomo ragno degli esordi è sempre stato il supereroe di quartiere
che ferma i piccoli criminali, le rapine e cose di questo genere. La prima cosa
che fa appena lo zio viene ucciso è andare alla caccia del suo assassino,
dopodiché usa i suoi poteri esclusivamente per il bene della comunità. Qui
invece è stato stravolto completamente il personaggio, usando i suoi poteri come
una sorta di ricerca di una vendetta personale, che poi a metà film si perde
completamente, e nonostante si metta a pestare di botte tutte le persone che
assomigliano all’assassino dello zio Ben non riesce nemmeno a trovarlo. Ok,
magari anche questo è uno sfogo da fan? Allora andiamo avanti…
È ora di comprarsi un costume, così va su internet, ordina dello spandex e si cuce un costumeorrido
e scolorito, con una maschera che pare fatta con gli scarti di un pallone
da basket, con degli occhi assolutamente troppo piccoli (al contrario della
serie Ultimate in cui gli occhi erano molto grandi) e con il colore che cola sul petto, giusto per farlo sembrare ancora più alto di quello che è.
Si costruisce da solo degli spara-ragnatele da polso così brutti che sembrano quei così di plastica che servono per tenere staccata la pizza dalla scatola in modo che la mozzarella non si attacchi sopra.
Piccolo momento scientifico: la ragnatela di un ragno (quindi organica) se fosse spessa come una matita potrebbe sopportare il peso di 9 tonnellate. La ragnatela fabbricata da Spidey (quindi artificiale), anche se fosse come quella organica dei ragni, è stata fatta troppo fine per sopportare i pesi che andrà a sostenere durante il film, tipo macchine e mostri di vario genere, ma magari anche questo è uno spunto pignolo e quindi andiamo avanti…
Connors spiega a un uomo di Norman Osborn che, grazie a Peter, stanno facendo grandi passi sulla rigenerazione cellulare, così gli viene proposto di cominciare con la sperimentazione umana, visto che Norman Osborn ha un piede nella fossa e l’altro pure. Curt si rifiuta e viene licenziato, ma prima di andarsene ruba un siero e usa la formula su di sé.
Nel frattempo Gwen, più stupida che innamorata, invita Peter a cena da lei. Il geniale, per non dare dell’occhio ed essere un buon ospite, entra a casa di Gwen dalla finestra vestito e sporco come un senzatetto.
Entra il capitano Stacy (padre di gwen) che si ritrova questo barbone maleodorante dentro camera di sua figlia, e frenandosi dalla voglia di impallinarlo gli dice che la cena è pronta.
Nel frattempo Il dottor Connors si risveglia con un bozzolo al posto del moncherino, lo apre e ci trova un braccio nuovo di zecca, quindi richiama il suo capo il quale però è già in macchina che si dirige verso la Oscorp, bloccato sul traffico di un ponte. In quel momento Connors comincia a trasformarsi in Lizard.
Peter inizia una discussione col padre di Gwen, insultando la sua intelligenza più volte, l'ospite perfetto; Gwen li separa e porta Peter in terrazza. Qui il geniale playboy inizia uno dei suoi soliti discorsi da acchiappone per dire alla dolce biondina che in realtà lui è Spider-man, chissà perché poi, vabbè… ecco qui un sunto del discorso:
“cioè insomma io no ce volevo dirti che insomma cioè io sono ce sai no i ragni cioè no, la polvere in camera no cioè se non pulisci si insomma le ragnatele si formano insomma si cioè”
e Gwen che non vedeva l’ora di ficcare la lingua in bocca a quello stallone dislessico, scazza per l’ennesimo rifiuto, gira i tacchi e se ne va. Peter le spara una ragnatela, la tira verso di se e, per vendicarsi di quello stronzo del padre, gli spara una pomiciata sulla terrazza mentre lei stava ancora pensando:
“cribbio! Ma sto rincojonito è Spider-man!”
in quel momento arriva la madre di Gwen che li becca nel pieno del duello delle lingue e gli dice di tornare dentro. Peter invece, sempre per non dare dell’occhio, scappa dal balcone per andare sul ponte a fermare Lizard (se vi state chiedendo come sapesse di Lizard ricordate che è sempre merito dei suoi nuovi poteri: i supersensi presi in prestito da Wolverine e Daredevil).
Epurtroppo finalmente vediamo Lizard nella sua piena forma:
Si, esatto, è proprio lui. Più brutto di un Goomba del film di Super Mario Bros!
Il Goomba Lizard inizia a ritornare umano e scappa nelle fogne, mentre Spidey salva, tra le tante, un ragazzino.
Peter capisce magicamente che è Connors il Goomba e decide di avvertire il capitano Stacy. Va quindi in centrale e si spiega come oramai ci ha abituato, con uno dei suoi discorsi che nemmeno Luca Giurato in coma riuscirebbe a fare di peggio; nonostante questo il capitano per un po’ gli crede. Nel frattempo Connors ha attrezzato un laboratorio nelle fogne (…).
Peter rintraccia Connors nelle fogne. Con le sue ragnatele si costruisce un nido, attacca la sua macchina fotografica su una parete e inizia a farsi i selfie degni del miglior bimbominkia 13enne.
“SeRaTa PaXXiSsIm NeLLe FoNiE Hihihih”
Lizard si rompe gli zebedei dei suoi continui post su Facebook e decide di attaccarlo, Peter miracolosamente riesce a scappare, ma è così geniale da lasciare la macchinetta col suo nome scritto sopra. Lizard, che sarà pure brutto come la fame ma sa leggere, capisce che Spider-man è quel rincojonito del suo allievo. Peter torna a casa di Gwen pieno di ferite solo per farsi un’altra slinguazzata, ma Gwen inizia a fargli un discorsetto:
“Eh io non posso stare sempre preoccupata per te! Ti aspetto sempre alzata fino a tardi! E non mi va che giochi a poker con i tuoi super-amici! E questa casa non è un albergo!”
Qui c’è una scena nel laboratoriofogna di Connors, in cui si evince
la sua doppia personalità tra umano e
lucertola, il che mi fa chiedere perché la scelta del villain sia ricaduta su
Lizard, che ha problemi di personalità simili a quelli del Goblin del primo
film di Raimi, una ripetizione che potevano evitare essendo Spider-man uno dei
supereroi con più nemici in assoluto, ma questa magari è un’altra pignoleria,
andiamo avanti…).
Nella scena seguente vediamo Lizard uscire dal cesso del bagno della scuola di Peter (molto probabilmente perché accortosi del pessimo design con cui è stato disegnato). Gli studenti scappano, ma Peter rimane a combattere col mostro, una battaglia tra titani della bruttezza estetica.
Poi finalmente c’è una scena degna di nome col il nostro secondo padre: il sorridente Stan Lee, in uno dei suoi Camei più belli! Quando finalmente Peter è a terra, Lizard invece di ammazzarlo, si da alla fuga. Peter trova le registrazioni di Connors e capisce il suo piano: trasformare con un macchinario della Oscorp tutta la popolazione inGoomba
lucertole come lui, quindi telefona a Gwen e le dice di preparare un antidoto nei laboratori
della Oscorp. Peter si dirige verso i laboratori,
nel frattempo la polizia lo intercetta e gli spara (finalmente) dei proiettili
elettrici. Spidey cade a terra e il capitano Stacy gli leva la maschera; Peter cerca di spiegare al capitano
che
se non va subito alla Oscorp sua figlia potrebbe morire, così il capitano lo lascia
andare ma un agente spara alla gamba di Spidey mentre stava scappando.
Lizard arriva nel laboratorio, prende il macchinario di cui aveva bisogno e sale sul tetto. La polizia inizia ad evacuare tutta la zona intorno alla Oscorp; Spider-genio azzoppato barcolla sui tetti, ripreso e commentato in diretta da una reporter che capisce istintivamente che il ragno sta andando alla Oscorp. In quel momento il padre del ragazzino salvato da Peter sul ponte sta seguendo la tv e invece di scappare per l’evacuazione si inventa un piano geniale:
Il piano di sta banda di geni degli sceneggiatori è stato quello che un gruppo di operai si mettessero ad allineare tutte le gru della città per AIUTARE Spider-man ad arrivare prima alla Oscorp. Praticamente la strada per arrivare alla Oscorp è un’autostrada tutta dritta facilissima da raggiungere. Sti 4 operai governano tutte le gru di New York e, nonostante la zona debba essere evacuata, loro sono tutti ancora a lavoro DI NOTTE (roba da denunciare il sindacato), e c’è una cavolo di gru ogni due palazzi. Spider-man si copre la ferita CON LE RAGNATELE, e nonstante fosse un attimo prima zoppicante, si mette a correre (degno dei migliori miracoli della Madonna di Lourdes) e usa tutte quelle gru per arrivare alla Oscorp.
Io vorrei chiedere a sti geni che hanno scritto questa scena se abbiano mai letto un fumetto di Spider-man, in cui lui ha sempre usato i palazzi per oscillare con le ragnatele. Quale c@§§o di senso può avere allineare delle gru su dei palazzi per facilitare la passerella a Spider-man quando può usare i palazzi stessi? Ma magari anche questo è uno sfogo pignolo da parte di un fan, quindi andiamo avanti.
Il capitano Stacy arriva alla Oscorp, prima di Peter ovviamente, e incontra sua figlia che gli consegna l’antidoto da dare a Spidey. Quest’ultimo arriva sul tetto e comincia un feroce combattimento con Lizard, che lo vede ancora una volta prendere schiaffi e codate da ogni angolo; proprio mentre Connors sta per staccargli la testa arriva il capitano Stacy ad aiutare Peter, che si libera rompendo un tubo di azoto liquido congelando Lizard, ma non lui, anche se erano uno abbracciato all’altro (…); nel frattempo il capitano Stacy da l’antidoto a Peter e comincia a sparare al Goomba. Lizard uccide il capitano Stacy, che nei fumetti viene ucciso dal Doctor Octopus, giusto per dare un altro schiaffo morale a noi fan del fumetto. Ok magari ANCHE QUESTO è un altro sfogo da fan del fumetto, ma ho perso il conto di quante volte l’ho scritto, quindi penso che da fan del fumetto sia anche in mio diritto a questo punto farmi girare le valvole per una storia che non risente minimamente della sua trasposizione su carta.
Spidey riesce a sostituire il liquido del macchinario con quello dell’antidoto; la macchina inizia a diffondere una strana pioggia che cura tutte le persone trasformate in lucertole, Lizard compreso. I due cadono e Spidey viene salvato dal dottor Connors che lo tira su con un braccio, appena tornato umano, come se Spidey non poteva attaccarsi alle pareti, tanto oramai si era fatto salvare da tutti, compreso il bidello della scuola, sarebbe già morto 15 volte altrimenti.
Peter va dal capitano in fin di vita che gli chiede di promettergli di lasciar perdere Gwen per non metterla ancora in pericolo, e Peter, da bravo ragazzo che è, aspetta che abbia esalato l’ultimo respiro prima di dirgli “no.” in stile grumpy cat.
È ora di comprarsi un costume, così va su internet, ordina dello spandex e si cuce un costume
Si costruisce da solo degli spara-ragnatele da polso così brutti che sembrano quei così di plastica che servono per tenere staccata la pizza dalla scatola in modo che la mozzarella non si attacchi sopra.
Piccolo momento scientifico: la ragnatela di un ragno (quindi organica) se fosse spessa come una matita potrebbe sopportare il peso di 9 tonnellate. La ragnatela fabbricata da Spidey (quindi artificiale), anche se fosse come quella organica dei ragni, è stata fatta troppo fine per sopportare i pesi che andrà a sostenere durante il film, tipo macchine e mostri di vario genere, ma magari anche questo è uno spunto pignolo e quindi andiamo avanti…
Connors spiega a un uomo di Norman Osborn che, grazie a Peter, stanno facendo grandi passi sulla rigenerazione cellulare, così gli viene proposto di cominciare con la sperimentazione umana, visto che Norman Osborn ha un piede nella fossa e l’altro pure. Curt si rifiuta e viene licenziato, ma prima di andarsene ruba un siero e usa la formula su di sé.
Nel frattempo Gwen, più stupida che innamorata, invita Peter a cena da lei. Il geniale, per non dare dell’occhio ed essere un buon ospite, entra a casa di Gwen dalla finestra vestito e sporco come un senzatetto.
Entra il capitano Stacy (padre di gwen) che si ritrova questo barbone maleodorante dentro camera di sua figlia, e frenandosi dalla voglia di impallinarlo gli dice che la cena è pronta.
Nel frattempo Il dottor Connors si risveglia con un bozzolo al posto del moncherino, lo apre e ci trova un braccio nuovo di zecca, quindi richiama il suo capo il quale però è già in macchina che si dirige verso la Oscorp, bloccato sul traffico di un ponte. In quel momento Connors comincia a trasformarsi in Lizard.
Peter inizia una discussione col padre di Gwen, insultando la sua intelligenza più volte, l'ospite perfetto; Gwen li separa e porta Peter in terrazza. Qui il geniale playboy inizia uno dei suoi soliti discorsi da acchiappone per dire alla dolce biondina che in realtà lui è Spider-man, chissà perché poi, vabbè… ecco qui un sunto del discorso:
“cioè insomma io no ce volevo dirti che insomma cioè io sono ce sai no i ragni cioè no, la polvere in camera no cioè se non pulisci si insomma le ragnatele si formano insomma si cioè”
e Gwen che non vedeva l’ora di ficcare la lingua in bocca a quello stallone dislessico, scazza per l’ennesimo rifiuto, gira i tacchi e se ne va. Peter le spara una ragnatela, la tira verso di se e, per vendicarsi di quello stronzo del padre, gli spara una pomiciata sulla terrazza mentre lei stava ancora pensando:
“cribbio! Ma sto rincojonito è Spider-man!”
in quel momento arriva la madre di Gwen che li becca nel pieno del duello delle lingue e gli dice di tornare dentro. Peter invece, sempre per non dare dell’occhio, scappa dal balcone per andare sul ponte a fermare Lizard (se vi state chiedendo come sapesse di Lizard ricordate che è sempre merito dei suoi nuovi poteri: i supersensi presi in prestito da Wolverine e Daredevil).
E
Si, esatto, è proprio lui. Più brutto di un Goomba del film di Super Mario Bros!
Peter capisce magicamente che è Connors il Goomba e decide di avvertire il capitano Stacy. Va quindi in centrale e si spiega come oramai ci ha abituato, con uno dei suoi discorsi che nemmeno Luca Giurato in coma riuscirebbe a fare di peggio; nonostante questo il capitano per un po’ gli crede. Nel frattempo Connors ha attrezzato un laboratorio nelle fogne (…).
Peter rintraccia Connors nelle fogne. Con le sue ragnatele si costruisce un nido, attacca la sua macchina fotografica su una parete e inizia a farsi i selfie degni del miglior bimbominkia 13enne.
“SeRaTa PaXXiSsIm NeLLe FoNiE Hihihih”
Lizard si rompe gli zebedei dei suoi continui post su Facebook e decide di attaccarlo, Peter miracolosamente riesce a scappare, ma è così geniale da lasciare la macchinetta col suo nome scritto sopra. Lizard, che sarà pure brutto come la fame ma sa leggere, capisce che Spider-man è quel rincojonito del suo allievo. Peter torna a casa di Gwen pieno di ferite solo per farsi un’altra slinguazzata, ma Gwen inizia a fargli un discorsetto:
“Eh io non posso stare sempre preoccupata per te! Ti aspetto sempre alzata fino a tardi! E non mi va che giochi a poker con i tuoi super-amici! E questa casa non è un albergo!”
Qui c’è una scena nel laboratorio
Nella scena seguente vediamo Lizard uscire dal cesso del bagno della scuola di Peter (molto probabilmente perché accortosi del pessimo design con cui è stato disegnato). Gli studenti scappano, ma Peter rimane a combattere col mostro, una battaglia tra titani della bruttezza estetica.
Poi finalmente c’è una scena degna di nome col il nostro secondo padre: il sorridente Stan Lee, in uno dei suoi Camei più belli! Quando finalmente Peter è a terra, Lizard invece di ammazzarlo, si da alla fuga. Peter trova le registrazioni di Connors e capisce il suo piano: trasformare con un macchinario della Oscorp tutta la popolazione in
Lizard arriva nel laboratorio, prende il macchinario di cui aveva bisogno e sale sul tetto. La polizia inizia ad evacuare tutta la zona intorno alla Oscorp; Spider-genio azzoppato barcolla sui tetti, ripreso e commentato in diretta da una reporter che capisce istintivamente che il ragno sta andando alla Oscorp. In quel momento il padre del ragazzino salvato da Peter sul ponte sta seguendo la tv e invece di scappare per l’evacuazione si inventa un piano geniale:
Il piano di sta banda di geni degli sceneggiatori è stato quello che un gruppo di operai si mettessero ad allineare tutte le gru della città per AIUTARE Spider-man ad arrivare prima alla Oscorp. Praticamente la strada per arrivare alla Oscorp è un’autostrada tutta dritta facilissima da raggiungere. Sti 4 operai governano tutte le gru di New York e, nonostante la zona debba essere evacuata, loro sono tutti ancora a lavoro DI NOTTE (roba da denunciare il sindacato), e c’è una cavolo di gru ogni due palazzi. Spider-man si copre la ferita CON LE RAGNATELE, e nonstante fosse un attimo prima zoppicante, si mette a correre (degno dei migliori miracoli della Madonna di Lourdes) e usa tutte quelle gru per arrivare alla Oscorp.
Io vorrei chiedere a sti geni che hanno scritto questa scena se abbiano mai letto un fumetto di Spider-man, in cui lui ha sempre usato i palazzi per oscillare con le ragnatele. Quale c@§§o di senso può avere allineare delle gru su dei palazzi per facilitare la passerella a Spider-man quando può usare i palazzi stessi? Ma magari anche questo è uno sfogo pignolo da parte di un fan, quindi andiamo avanti.
Il capitano Stacy arriva alla Oscorp, prima di Peter ovviamente, e incontra sua figlia che gli consegna l’antidoto da dare a Spidey. Quest’ultimo arriva sul tetto e comincia un feroce combattimento con Lizard, che lo vede ancora una volta prendere schiaffi e codate da ogni angolo; proprio mentre Connors sta per staccargli la testa arriva il capitano Stacy ad aiutare Peter, che si libera rompendo un tubo di azoto liquido congelando Lizard, ma non lui, anche se erano uno abbracciato all’altro (…); nel frattempo il capitano Stacy da l’antidoto a Peter e comincia a sparare al Goomba. Lizard uccide il capitano Stacy, che nei fumetti viene ucciso dal Doctor Octopus, giusto per dare un altro schiaffo morale a noi fan del fumetto. Ok magari ANCHE QUESTO è un altro sfogo da fan del fumetto, ma ho perso il conto di quante volte l’ho scritto, quindi penso che da fan del fumetto sia anche in mio diritto a questo punto farmi girare le valvole per una storia che non risente minimamente della sua trasposizione su carta.
Spidey riesce a sostituire il liquido del macchinario con quello dell’antidoto; la macchina inizia a diffondere una strana pioggia che cura tutte le persone trasformate in lucertole, Lizard compreso. I due cadono e Spidey viene salvato dal dottor Connors che lo tira su con un braccio, appena tornato umano, come se Spidey non poteva attaccarsi alle pareti, tanto oramai si era fatto salvare da tutti, compreso il bidello della scuola, sarebbe già morto 15 volte altrimenti.
Peter va dal capitano in fin di vita che gli chiede di promettergli di lasciar perdere Gwen per non metterla ancora in pericolo, e Peter, da bravo ragazzo che è, aspetta che abbia esalato l’ultimo respiro prima di dirgli “no.” in stile grumpy cat.
Dopo il funerale del padre, Gwen va a casa di Peter e
quest’ultimo le dice che non possono vedersi più, nonostante avesse detto al
padre che avrebbe continuato a vederla.
Qui ho notato altre somiglianze con il primo film di Raimi: il funerale del padre di uno dei co-protagonisti a fine film, il discorso dei due innamorati, il rifiuto da parte di uno per proteggere l’altra.
Il giorno dopo in classe, il sempre indeciso Peppe fa capire a Gwendalina che se ne sbatte il quarzo delle ultime volontà del padre e che continuerà a limonarsi la figlia. Nel finale ci sono altre oscillazioni con le ragnatele da parte di Spider-man, giusto per continuare a copiare qualcosa alla versione di Raimi.
Dopo i titoli di coda si vede Connors nella sua cella parlare con un tizio nella penombra, serie di frasi semi-supercazzola e finalmente la FINE.
ASPETTI POSITIVI:
Emma Stone;
Alcune pose nelle oscillazioni di Spider-man che mi hanno ricordato molto il fumetto;
Emma Stone;
Il cameo di Stan Lee;
Emma Stone;
Ancora Emma Stone;
ASPETTI NEGATIVI:
Tutto il resto.
Manca completamente l’essenza dell’uomo ragno stesso, manca tutto quello che lo ha reso famoso. Il film è una rivisitazione completa del personaggio con una trama e dei dialoghi così banali da rendere evidente che il film sia stato fatto in fretta e furia per mantenerne i diritti. Era stato annunciato come il film sulla versione Ultimate e non vedo come le persone possano vederci quella serie, perché non c’è praticamente nulla (se non il fatto che il padre fosse uno scienziato) della Ultimate, anzi, ci sono magari più riferimenti nella vecchia trilogia.
Voto finale: 1,5/5
P.s.: lo 0,5 aggiuntivo è per Emma Stone.
Il Fob
Qui ho notato altre somiglianze con il primo film di Raimi: il funerale del padre di uno dei co-protagonisti a fine film, il discorso dei due innamorati, il rifiuto da parte di uno per proteggere l’altra.
Il giorno dopo in classe, il sempre indeciso Peppe fa capire a Gwendalina che se ne sbatte il quarzo delle ultime volontà del padre e che continuerà a limonarsi la figlia. Nel finale ci sono altre oscillazioni con le ragnatele da parte di Spider-man, giusto per continuare a copiare qualcosa alla versione di Raimi.
Dopo i titoli di coda si vede Connors nella sua cella parlare con un tizio nella penombra, serie di frasi semi-supercazzola e finalmente la FINE.
ASPETTI POSITIVI:
Emma Stone;
Alcune pose nelle oscillazioni di Spider-man che mi hanno ricordato molto il fumetto;
Emma Stone;
Il cameo di Stan Lee;
Emma Stone;
Ancora Emma Stone;
ASPETTI NEGATIVI:
Tutto il resto.
Manca completamente l’essenza dell’uomo ragno stesso, manca tutto quello che lo ha reso famoso. Il film è una rivisitazione completa del personaggio con una trama e dei dialoghi così banali da rendere evidente che il film sia stato fatto in fretta e furia per mantenerne i diritti. Era stato annunciato come il film sulla versione Ultimate e non vedo come le persone possano vederci quella serie, perché non c’è praticamente nulla (se non il fatto che il padre fosse uno scienziato) della Ultimate, anzi, ci sono magari più riferimenti nella vecchia trilogia.
Voto finale: 1,5/5
P.s.: lo 0,5 aggiuntivo è per Emma Stone.
Il Fob
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