Quando fu annunciato che la Sony voleva reboottare la trilogia di Spider-man
di Sam Raimi non capii che senso avesse farlo dopo appena 5 anni dall’uscita
dell’ultimo capitolo. Nonostante il terzo film sia stato molto criticato dal
pubblico, i fan (me compreso) avevano apprezzato molto il lavoro svolto sul
supereroe ragnesco. Poi si scoprì che i diritti sul personaggio, fino a quel
momento in mano alla Sony, stavano per scadere: l’unico motivo dunque erano i money. Ciò non vuol dire che non potesse uscirne comunque un buon film, sia
chiaro, ma con una premessa del genere di solito le pellicole vengono girate in fretta
e furia con risultati deludenti.
Fino a quel momento si sapeva che il film doveva essere
tratto dalla serie Ultimate del fumetto, che l’unico Villain del film era
Lizard, che il
regista era Marc Webb, che era presente Gwen Stacy interpretata dalla
semprepiùgnocca Emma Stone, e che l’interprete dell’arrampicamuri sarebbe
stato Andrew Garfield.
Non apprezzando particolarmente l’attore protagonista, per me fisicamente
inadatto al ruolo del secchione sfigato, arrivò la prima immagine e non migliorò le cose: il costume era orrendo. Dopo l’ennesimo colpo duro al mio senso del
gusto decisi di non andarlo a vedere al cinema, ma da Marvel-fan quale sono, mi
sentivo in colpa a giudicare male un film senza nemmeno vederlo. Quindi,
facendo una boccata di coraggio, decisi di scaricarlo…
Non l’avessi mai fatto…
Ecco la descrizione del film dal mio punto di vista:
Il film inizia con un flashback sull’infanzia di Peter Parker: il padre Richard, scienziato (come nella versione Ultimate), trovando il
suo studio messo a soqquadro, prende una cartella e con moglie e figlio scappa
dagli zii, a cui lascia in custodia il piccolo Peter. Qui vediamo finalmente
per la prima volta Ben e May Parker (sembra quasi si portino 20 anni di età tra
loro, e zia May è mora… vabbè…).
C’è subito un salto temporale di almeno 10 anni, in cui ci viene presentato il
nostro adolescente Peter con la classica presentazione che ci si aspetta da un
secchione: alto, bello, vestito alla moda, ovviamente senza occhiali che va in
giro con lo skate, fa le foto alle vertiginose minigonne di Gwen Stacy in
modalità stalker e difende i deboli dai bulli come Flash Thompson.
Se volevano descriverci Peter non potevano farlo in modo peggiore; infatti, quando
Flash lo pesta per aver difeso lo sfigato di turno, ho gioito non poco.
Interviene Gwen per difendere il nostro eroe, che
con poche parole trasforma il faigo Flash nel suo personale Chihuahua. Gwen in
classe dice a Peter che ha notato la sua figuradimme il generoso gesto
del giovane e gli consiglia di farsi visitare da un medico, cosa che io ho
consigliato agli sceneggiatori.
Peter torna a casa e gli zii dell’arrampicamuri sembrano non siano invecchiati
di un giorno dal precedente flashback (e se ve lo state chiedendo: sì, zia May
è ancora mora). Ok, magari sono piccolezze da un fan troppo pignolo che ha
sempre visto la zia di Peter come una dolce vecchietta dai capelli bianchi,
quindi andiamo avanti.
Peter trova la vecchia cartella del padre e scopre che lavorava con il dottor
Curt Connors. Decide quindi di andare a trovare quest’ultimo alla Oscorp, si dirige
verso la reception e finge di essere uno studente dello stage prendendosi il
primo badge che trova, quello di un ragazzo dalle chiare origini ispaniche.
Nessuno gli chiede un documento di identità o altro, infatti poco dopo arriva
il ragazzo ispanico, che viene preso per pazzo e viene buttato fuori dalla
sicurezza (questo fa capire quale alto livello di sicurezza si trovi nei
laboratori Oscorp).
Qui nota che l’assistente del dottor Connors è Gwen Stacy, cosa che ci fa
capire che il suo personaggio viene preso dalla serie classica di Spider-man e
non dalla serie Ultimate in cui era la classica ragazza ribelle figlia di un
capitano della polizia.
Peter viene notato
da Connors e Gwen, riconoscendolo, cerca di reggergli il gioco e gli dice di
seguire il gruppo e non creargli problemi. Essendo un ragazzo ubbidiente
che tiene molto a quello che Gwen pensa di lui, la prima cosa che fa è
svignarsela per infiltrarsi nelle stanze segrete della Oscorp. Peter apre una
porta segreta con un codice di sicurezza più intuitivo dello sblocco dei
cellulari con sistema operativo Android, si ritrova in un laboratorio
completamente automatizzato dove la mano d’opera umana è un optional quanto la
sicurezza, si dirige verso una stanza con dei pannelli in cui ragni
geneticamente modificati tessono le loro ragnatele, e lui, geniale come al
solito, ci entra dentro, tocca qualcosa, fa il suo solito danno e gli piovono
addosso secchiate di ragni che nemmeno ci si stesse facendo la doccia.
Il genio torna da Gwen che, incazzata come una iena, si riprende
il badge e lo manda affangulo fuori. In quell’istante Peter viene morso
da un ragno che gli si era infilato sotto la camicia, e se vi aspettate che il
ragno lo morda sulla mano come in praticamente tutti i fumetti su Spidey, vi
sbagliate di grosso: il ragno lo morde dietro al collo. Ok, magari anche questa
è una piccolezza da fan del fumetto, quindi andiamo avanti…
Peter non risente minimamente del morso del ragno, e perché dovrebbe? Ha
semplicemente cambiato il suo DNA donandogli poteri straordinari e cambiando
completamente il suo corpo. Perché dovrebbe sentirsi male? Non uno svenimento,
un giramento di testa, un po' di influenza, niente. Nemmeno un’unghia
incarnita. Si fa un bel sonnellino in metro e... TA-DAAAN! Si risveglia con tutti i suoi poteri di ragno perfettamente sviluppati!
Tornato a casa, gli zii lo cazziano per essere tornato di sera: quale
adolescente esce di casa e torna di sera? Qui prendiamo atto di un altro dei
poteri dello stupefacente spidey, il suo senso di ragno la sua
straordinaria abilità di prendere le mosche al volo.
ATTENZIONE: se siete fan del fumetto
e speravate davvero di trovare il senso di ragno in questo film sappiate che rimarrete
delusi. Ogni tanto si sente un fastidiosissimo fischio che sembra ci voglia far
capire che Spider-man stia prevedendo un qualche colpo dagli avversari, ma come
vedremo nel corso del film spesso Peter verrà colpito da proiettili e nemici,
il che fa capire che è praticamente indifeso e non può far affidamento al suo senso
di ragno, ma solo alla sua super-agilità. Ma se una mosca si azzarda a passarvi
a fianco potete star certi che il vostro amichevole Spider-man di quartiere non
se ne starà in disparte ma correrà in vostro soccorso.
Si ritrova in camera sua e qui il regista ci
fa capire che ha più iper-sensi lui che Wolverine e Daredevil messi insieme.
Per non dare dell’occhio si mette a fare i compiti. Sul tetto.
Decide di andare a casa di Connors e gli rivela di essere il figlio di Richard
Parker, suo vecchio amico. Qui parlano di alcuni esperimenti di rigenerazione
cellulare. Connors è a corto di idee oramai e Peter, da vecchio furbone, gli
presenta una formula che aveva trovato nella cartella del padre.
“O Pe’ ma come hai fatto ad arrivarci?
Sono 15 anni che ci lavoro su e non mi era mai venuta in mente!”
“Eh sai Dottò, l’ho usata in The social network, vedi se ti va bene pure per
farti ricresce il moncherino.”
Peter va a scuola, si dirige in palestra dove trova Flash e decide di vendicarsi di lui sfidandolo a pallacanestro e inizia a fare lo sbruffone. Flash è quasi terrorizzato da Peter, il
che è ridicolo visto che fino al giorno prima lo usava come straccio per pulire
il corridoio. Così alla fine il genio incompreso, sempre per non dare dell’occhio,
fa un salto di 12 metri e distrugge il canestro.
La scuola chiama lo zio Ben che gli fa un cazziatone sulla vendetta. Nel
frattempo arriva Gwen e i due si mettono a parlare, più o meno il
dialogo è questo:
“Cioè mi chiedevo no cioè si se ti va no
si cioè potremmo no cioè si ma anche altro ce se non proprio cioè si, capito?”
“Si! Quando vuoi!”
Ce… nemmeno in Amore 14 ho sentito dialoghi più idioti, ma comunque lei è già
innamorata persa, chi non ama i rincojoniti?
Dopodiché c’è una serie di scene inutilissime per illustrare i poteri di Peter,
con lo skate.
Peter va nel laboratorio di Connors come suo assistente e dopo circa 8 secondi è già un genio della
genetica migliore del suo maestro che ci lavora da una vita. Torna tardi a casa
e lo zio scassapalle lo cazzia nuovamente, trasformando la più famosa
frase dei fumetti di Spider-man in una semi-supercazzola degna del miglior Ugo
Tognazzi; infuriato, Peter scappa e, sempre per non dare dell’occhio, sfonda la
porta.
Ben va alla ricerca di Peppe che nel frattempo assiste immobile ad una rapina
in un minimarket, guadagnandoci anche del latte. Il ladro scappa e scontrandosi
con una persona finisce a terra (tutti atleti in sto film), gli scivola la
pistola che finisce tra lui e lo zio Ben; i due si buttano sull’arma (chissà
poi perché, Ben ci finiva la collezione con quella?) e fanno partire un colpo
che uccide lo zio mentre il rapinatore scappa e Peppe scoppia a piangere sul
corpo di suo zio.
“Zio ma, mi chiedevo, se prima di morire,
non dovresti dire una frase famosa che si rivelerà quella che poi mi farà
diventare uno dei più grandi supereroi di sempre, no eh?”
“Si o Pe’… Volevo dirti che… Che… La fasta e rigorosamente all’uofo se non è dentro
la cripta.”
“Eh?”
“Sto ç@$§&!”
e muore.
La polizia parla alla zia May e rivela a lei e al suo
geniale nipote che l’assassino ha un tatuaggio a stella sul polso. Questo fa
capire al povero Peter che è lo stesso ladro del minimarket che gli ha regalato
il latte.
Il giorno dopo va a scuola e Flash, che non è mai stato così gentile con Peter
in vita sua, dice a quest’ultimo che vuole parlargli. Peter geniale come sempre
lo prende, lo alza di un metro da terra e lo appiccica al muro, sempre per non dare dell'occhio.
La sera stessa Peter ripensa a suo zio, il quale l’ultima cosa che gli aveva
detto era stata proprio di non sentirsi in diritto di vendicarsi solo perché
gli era stato fatto un torto, così decide di vendicarsi di suo zio andando alla
ricerca dell’assassino e picchiando tutti i tizi di New York che somigliassero
anche lontanamente all’assassino di suo zio Ben. Roba che magari uno stava
comprando due etti di prosciutto, arriva un tizio vestito da ragno, lo riempie
di botte e solo DOPO averlo fatto gli controlla il polso per vedere se ha la
stella tatuata.
Ora piccola nota:
nei fumetti l’uomo ragno degli esordi è sempre stato il supereroe di quartiere
che ferma i piccoli criminali, le rapine e cose di questo genere. La prima cosa
che fa appena lo zio viene ucciso è andare alla caccia del suo assassino,
dopodiché usa i suoi poteri esclusivamente per il bene della comunità. Qui
invece è stato stravolto completamente il personaggio, usando i suoi poteri come
una sorta di ricerca di una vendetta personale, che poi a metà film si perde
completamente, e nonostante si metta a pestare di botte tutte le persone che
assomigliano all’assassino dello zio Ben non riesce nemmeno a trovarlo. Ok,
magari anche questo è uno sfogo da fan? Allora andiamo avanti…
È ora di comprarsi un
costume, così va su internet, ordina dello spandex e si cuce un costume orrido
e scolorito, con una maschera che pare fatta con gli scarti di un pallone
da basket, con degli occhi assolutamente troppo piccoli (al contrario della
serie Ultimate in cui gli occhi erano molto grandi) e con il colore che cola sul petto, giusto per farlo sembrare ancora più alto di quello che è.
Si costruisce da solo degli spara-ragnatele da polso così brutti che sembrano
quei così di plastica che servono per tenere staccata la pizza dalla scatola in
modo che la mozzarella non si attacchi sopra.
Piccolo momento scientifico: la
ragnatela di un ragno (quindi organica) se fosse spessa come una matita
potrebbe sopportare il peso di 9 tonnellate. La ragnatela fabbricata da Spidey
(quindi artificiale), anche se fosse come quella organica dei ragni, è stata
fatta troppo fine per sopportare i pesi che andrà a sostenere durante il film,
tipo macchine e mostri di vario genere, ma magari anche questo è uno spunto pignolo
e quindi andiamo avanti…
Connors spiega a un uomo di Norman Osborn che, grazie a Peter, stanno facendo
grandi passi sulla rigenerazione cellulare, così gli viene proposto di
cominciare con la sperimentazione umana, visto che Norman Osborn ha un piede
nella fossa e l’altro pure. Curt si rifiuta e viene licenziato, ma prima di
andarsene ruba un siero e usa la formula su di sé.
Nel frattempo Gwen, più stupida che innamorata, invita Peter a cena da lei. Il
geniale, per non dare dell’occhio ed essere un buon ospite, entra a casa
di Gwen dalla finestra vestito e sporco come un senzatetto.
Entra il capitano Stacy (padre di gwen) che si ritrova questo barbone maleodorante dentro camera di sua figlia, e frenandosi dalla voglia di impallinarlo
gli dice che la cena è pronta.
Nel frattempo Il dottor Connors si risveglia con un bozzolo al posto del
moncherino, lo apre e ci trova un braccio nuovo di zecca, quindi richiama il
suo capo il quale però è già in macchina che si dirige verso la Oscorp,
bloccato sul traffico di un ponte. In quel momento Connors comincia a
trasformarsi in Lizard.
Peter inizia una discussione col padre di Gwen, insultando la sua intelligenza
più volte, l'ospite perfetto; Gwen li separa e porta Peter in terrazza. Qui il geniale
playboy inizia uno dei suoi soliti discorsi da acchiappone per dire alla dolce
biondina che in realtà lui è Spider-man, chissà perché poi, vabbè… ecco qui un
sunto del discorso:
“cioè insomma io no ce volevo dirti che
insomma cioè io sono ce sai no i ragni cioè no, la polvere in camera no cioè se
non pulisci si insomma le ragnatele si formano insomma si cioè”
e Gwen che non vedeva l’ora di ficcare la lingua in bocca a quello stallone
dislessico, scazza per l’ennesimo rifiuto, gira i tacchi e se ne va. Peter le spara
una ragnatela, la tira verso di se e, per vendicarsi di quello stronzo del
padre, gli spara una pomiciata sulla terrazza mentre lei stava ancora pensando:
“cribbio! Ma sto rincojonito è
Spider-man!”
in quel momento arriva la madre di Gwen che li becca nel pieno del duello
delle lingue e gli dice di tornare dentro. Peter invece, sempre per non dare
dell’occhio, scappa dal balcone per andare sul ponte a fermare Lizard (se vi
state chiedendo come sapesse di Lizard ricordate che è sempre merito dei suoi
nuovi poteri: i supersensi presi in prestito da Wolverine e Daredevil).
E purtroppo finalmente vediamo Lizard nella sua piena forma:
Si, esatto, è proprio lui. Più brutto di un Goomba del film di Super Mario Bros!
Il Goomba Lizard inizia a ritornare umano e scappa nelle fogne, mentre Spidey salva, tra le tante, un ragazzino.
Peter capisce magicamente che è Connors il Goomba e decide di avvertire il
capitano Stacy. Va quindi in centrale e si spiega come oramai ci ha abituato,
con uno dei suoi discorsi che nemmeno Luca Giurato in coma riuscirebbe a fare
di peggio; nonostante questo il capitano per un po’ gli crede. Nel frattempo
Connors ha attrezzato un laboratorio nelle fogne (…).
Peter rintraccia Connors nelle fogne. Con le sue ragnatele si
costruisce un nido, attacca la sua macchina fotografica su una parete e inizia a farsi i selfie degni del miglior bimbominkia 13enne.
“SeRaTa PaXXiSsIm NeLLe FoNiE Hihihih”
Lizard si rompe gli zebedei dei suoi continui post su Facebook e decide di
attaccarlo, Peter miracolosamente riesce a scappare, ma è così geniale da
lasciare la macchinetta col suo nome scritto sopra. Lizard, che sarà pure brutto
come la fame ma sa leggere, capisce che Spider-man è quel rincojonito del suo allievo. Peter
torna a casa di Gwen pieno di ferite solo per farsi un’altra slinguazzata, ma
Gwen inizia a fargli un discorsetto:
“Eh io non posso stare sempre preoccupata
per te! Ti aspetto sempre alzata fino a tardi! E non mi va che giochi a poker
con i tuoi super-amici! E questa casa non è un albergo!”
Qui c’è una scena nel laboratorio fogna di Connors, in cui si evince
la sua doppia personalità tra umano e
lucertola, il che mi fa chiedere perché la scelta del villain sia ricaduta su
Lizard, che ha problemi di personalità simili a quelli del Goblin del primo
film di Raimi, una ripetizione che potevano evitare essendo Spider-man uno dei
supereroi con più nemici in assoluto, ma questa magari è un’altra pignoleria,
andiamo avanti…).
Nella scena seguente vediamo Lizard uscire dal cesso del bagno della scuola di
Peter (molto probabilmente perché accortosi del pessimo design con cui è stato
disegnato). Gli studenti scappano, ma Peter rimane a combattere col mostro, una battaglia tra titani della bruttezza estetica.
Poi finalmente c’è una scena degna di nome col il nostro secondo padre: il
sorridente Stan Lee, in uno dei suoi Camei più belli! Quando finalmente Peter è
a terra, Lizard invece di ammazzarlo, si da alla fuga. Peter trova le registrazioni di Connors e capisce il
suo piano: trasformare con un macchinario della Oscorp tutta la popolazione in Goomba
lucertole come lui, quindi telefona a Gwen e le dice di preparare un antidoto nei laboratori
della Oscorp. Peter si dirige verso i laboratori,
nel frattempo la polizia lo intercetta e gli spara (finalmente) dei proiettili
elettrici. Spidey cade a terra e il capitano Stacy gli leva la maschera; Peter cerca di spiegare al capitano
che
se non va subito alla Oscorp sua figlia potrebbe morire, così il capitano lo lascia
andare ma un agente spara alla gamba di Spidey mentre stava scappando.
Lizard arriva nel laboratorio, prende il macchinario di cui aveva bisogno
e sale sul tetto. La polizia inizia ad evacuare tutta la zona intorno alla
Oscorp; Spider-genio azzoppato barcolla sui tetti, ripreso e commentato in diretta da
una reporter che capisce istintivamente che il ragno sta andando alla Oscorp.
In quel momento il padre del ragazzino salvato da Peter sul ponte sta seguendo
la tv e invece di scappare per l’evacuazione si inventa un piano geniale:
Il piano di sta banda di geni degli sceneggiatori è stato quello che un gruppo
di operai si mettessero ad allineare tutte le gru della città per AIUTARE
Spider-man ad arrivare prima alla Oscorp. Praticamente la strada per arrivare
alla Oscorp è un’autostrada tutta dritta facilissima da raggiungere. Sti 4
operai governano tutte le gru di New York e, nonostante la zona debba essere
evacuata, loro sono tutti ancora a lavoro DI NOTTE (roba da denunciare il
sindacato), e c’è una cavolo di gru ogni due palazzi. Spider-man si copre la
ferita CON LE RAGNATELE, e nonstante fosse un attimo prima zoppicante, si mette
a correre (degno dei migliori miracoli della Madonna di Lourdes) e usa tutte
quelle gru per arrivare alla Oscorp.
Io vorrei chiedere a sti geni che hanno scritto questa scena se abbiano mai
letto un fumetto di Spider-man, in cui lui ha sempre usato i palazzi per
oscillare con le ragnatele. Quale c@§§o di senso può avere allineare delle gru
su dei palazzi per facilitare la passerella a Spider-man quando può usare i
palazzi stessi? Ma magari anche questo è uno sfogo pignolo da parte di un fan,
quindi andiamo avanti.
Il capitano Stacy arriva alla Oscorp, prima di Peter ovviamente, e incontra sua
figlia che gli consegna l’antidoto da dare a Spidey. Quest’ultimo arriva sul
tetto e comincia un feroce combattimento con Lizard, che lo vede ancora una
volta prendere schiaffi e codate da ogni angolo; proprio mentre Connors sta per
staccargli la testa arriva il capitano Stacy ad aiutare Peter, che si libera
rompendo un tubo di azoto liquido congelando Lizard, ma non lui, anche se erano
uno abbracciato all’altro (…); nel frattempo il capitano Stacy da l’antidoto a
Peter e comincia a sparare al Goomba. Lizard uccide il capitano Stacy, che nei
fumetti viene ucciso dal Doctor Octopus, giusto per dare un altro schiaffo
morale a noi fan del fumetto. Ok magari ANCHE QUESTO è un altro sfogo da fan
del fumetto, ma ho perso il conto di quante volte l’ho scritto, quindi penso
che da fan del fumetto sia anche in mio diritto a questo punto farmi girare le
valvole per una storia che non risente minimamente della sua trasposizione su
carta.
Spidey riesce a sostituire il liquido del
macchinario con quello dell’antidoto; la macchina
inizia a diffondere una strana pioggia che cura tutte le persone trasformate in
lucertole, Lizard compreso. I due cadono e Spidey viene salvato dal dottor
Connors che lo tira su con un braccio, appena tornato umano, come se Spidey non
poteva attaccarsi alle pareti, tanto oramai si era fatto salvare da tutti,
compreso il bidello della scuola, sarebbe già morto 15 volte altrimenti.
Peter va dal capitano in fin di vita che gli chiede di promettergli di lasciar
perdere Gwen per non metterla ancora in pericolo, e Peter, da bravo ragazzo che
è, aspetta che abbia esalato l’ultimo respiro prima di dirgli “no.” in stile
grumpy cat.
Dopo il funerale del padre, Gwen va a casa di Peter e
quest’ultimo le dice che non possono vedersi più, nonostante avesse detto al
padre che avrebbe continuato a vederla.
Qui ho notato altre somiglianze con il primo film di Raimi: il funerale del
padre di uno dei co-protagonisti a fine film, il discorso dei due innamorati,
il rifiuto da parte di uno per proteggere l’altra.
Il giorno dopo in classe, il sempre indeciso Peppe fa capire a Gwendalina che
se ne sbatte il quarzo delle ultime volontà del padre e che continuerà a
limonarsi la figlia. Nel finale ci sono altre oscillazioni con le ragnatele da
parte di Spider-man, giusto per continuare a copiare qualcosa alla versione di
Raimi.
Dopo i titoli di coda si vede Connors nella sua cella parlare con un tizio
nella penombra, serie di frasi semi-supercazzola e finalmente la FINE.
ASPETTI POSITIVI:
Emma Stone;
Alcune pose nelle oscillazioni di Spider-man che mi hanno ricordato molto il
fumetto;
Emma Stone;
Il cameo di Stan Lee;
Emma Stone;
Ancora Emma Stone;
ASPETTI NEGATIVI:
Tutto il resto.
Manca completamente l’essenza dell’uomo ragno stesso, manca tutto quello che lo
ha reso famoso. Il film è una rivisitazione completa del personaggio con una
trama e dei dialoghi così banali da rendere evidente che il film sia stato
fatto in fretta e furia per mantenerne i diritti. Era stato annunciato come il
film sulla versione Ultimate e non vedo come le persone possano vederci quella
serie, perché non c’è praticamente nulla (se non il fatto che il padre fosse uno
scienziato) della Ultimate, anzi, ci sono magari più riferimenti nella vecchia
trilogia.
Voto finale: 1,5/5
P.s.: lo 0,5 aggiuntivo è per Emma Stone.
Il Fob